Coppia dell’acido e bambino negato. C’è un’altra faccia della medaglia? Lettera a Ultima Edizione

Coppia dell’acido e bambino negato. C’è un’altra faccia della medaglia? Lettera a Ultima Edizione

In merito alla vicenda del bambino sottratto alla coppia che lo ha concepito perché i due genitori sono quelli della coppia che ha sfigurato varie persone con il lancio dell’acido, riceviamo e volentieri pubblichiamo la seguente lettera firmata:

“Egr. Direttore,

da alcune settimane quotidiani, radio, Tv pubbliche e private, sottopongono alle nostre coscienze il quesito se è giusto togliere il bambino da Martina Levato, la donna che ha deturpato per tutta la vita il viso di un ragazzo di soli 22 anni, oppure consentirgli di averlo con se per poterlo allattare e crescere. Niente da eccepire su un problema che investe la coscienza di ogni essere umano. Nei vari dibattiti televisivi, soprattutto nel pomeriggio della TV pubblica e nei telegiornali, si riuniscono psichiatri, avvocati e comunicatori per dibattere questo problema e fornire, magari, una soluzione ottimale. In tutti questi dibattiti, spesso appassionati, si sviscera il problema solo su questo importante aspetto. Ma, a mio parere, ci si dimentica colpevolmente di un altro aspetto che non bisogna dimenticare: il dramma di un ragazzo di 22 anni costretto a numerose operazioni chirurgiche per limitare i danni di una deturpazione permanente al viso causata dall’acido usato dalla Martina Levato e dal suo compagno criminale. Pietro, il ragazzo colpito con l’acido, rischia di perdere un occhio e l’udito. ” di certo ha già perduto la vita” scrive una giornalista su Repubblica. Infatti Pietro indossa una maschera rigeneratrice, prosegue l’articolo di Repubblica, per 18 ore al giorno, ha subito 14 operazioni e chissà quante ne dovrà subirne ancora. Ecco, prima di provare “compassione” per la Levato  e il futuro del suo bambino è importante ribadire con forza ciò che ha commesso con il suo compagno criminale: hanno tolto la vita a un ragazzo che aveva davanti un futuro luminoso. Senza trascurare il dolore dei suoi genitori!
Cordialmente

Giuseppe Careri “