Cerchi finanziamenti? Perché non lanci un crowndfunding su Internet? di Edoardo Matteo Infante

Cerchi finanziamenti? Perché non lanci un crowndfunding su Internet? di Edoardo Matteo Infante

Il crowdfunding è un nuovo sistema di ricerca e raccolta di investimento sulla base della partecipazione di tanti finanziatori trovati ed organizzati sul web. E’ un metodo ancora ai primi passi che, però, ha già consentito il finanziamento di progetti molti importanti in diverse parti del mondo .

Il principio è quello del coinvolgimento dell’ampio  pubblico mondiale di Internet attorno ad iniziative che possono andare nelle direzioni più disparate e  riguardare i più diversi settori con lo scopo di definire ed offrire un preciso progetto attorno cui sia possibile mettere insieme tanti piccoli finanziatori da coinvolgere per  raggiungere un obiettivo specifico di cui tutti possono sentirsi parte ed, eventualmente, partecipare agli utili che dovessero essere ottenuti.

Il concetto non è nuovo. Ricorda persino la nascita del sistema delle assicurazioni che nel porto di Londra di alcuni secoli fa richiamava tanti investitori a ” scommettere” sul successo di questo o quel trasporto navale da una parte all’altra del mondo. Così sono note le assicurazioni e numerosi fondi d’investimento.

Il crowdfunding richiama anche le famose raccolte di fondi sul web che hanno consentito finanziamenti e successi di Barack Obama per le sue fortunate campagne presidenziali negli Usa.

In sostanza il crowdfunding  è un’emanazione delle vecchie e consolidate raccolte di beneficenza, con la differenza che la richiesta del contributo è diretta al finanziamento di un’iniziativa imprenditoriale, di una ricerca scientifica, di una iniziativa pubblica o privata che, altrimenti. potrebbe essere destinata a non vedere la luce per mancanza di fondi.

Profondamente radicato, dunque, nella storia umana il fenomeno del crowdfunding moderno prevede l’uso dell’internet come una piattaforma su cui svilupparsi e senza il web, probabilmente, non sarebbe mai nato.

Anche in Europa questo meccanismo di raccolta fondi sembra sempre più giovare ad un numero sempre più ampio di progetti e loro ideatori o loro organizzatori.

Uno degli scopi principali, assicurato dal vantaggio concesso dalla globalità della rete web, è sicuramente quello  di ampliare lo spettro di eventuali investimenti , andando anche ben oltre i confini nazionali. Fattore questo che si trova in piena sintonia con gli ideali che stanno alla base dell’idea dell’arricchimento e dell’allargamento dei mercati propria dell’Unione Europea.

Il crowdfunding, inoltre, interessa l’Europa anche in relazione alla sue possibilità di favorire la creazione di nuovi posti di lavoro e perché capace di spronare i suoi singoli paesi membri ad esplorare nuovi settori  e tematiche nel campo dell’innovazione e della concorrenza, favorendo complessivamente l’ evoluzione del mercato imprenditoriale.

Come abbiamo visto, infatti, uno degli elementi chiave di questo tipo di processo è costituito dall’accesso a finanziamenti che sarebbero altrimenti impensabili per  innumerevoli potenziali imprenditori che sono in possesso solamente di una buona idea, di un buon progetto e di un business plan fatto e presentato bene.

Le direttive europee stabiliscono alcune linee guida per i paesi membri nel regolare le varie sfaccettature di questo sistema di raccolta di fondi anche se, nella maggior parte dei casi, tutti i soggetti coinvolti tendono ad autoregolarsi e a proteggersi  autonomamente da potenziali truffe perché ancora non esiste un vero e proprio sistema giuridico mirato a regolare questo settore del  mercato.

Alcuni paesi membri già a partire dal 2013 hanno comunque iniziato a formulare delle leggi per definire i diversi modelli di crowdfunding da seguire.

L’Italia è stato uno dei primi a far parte del European Crowdfunding Stakeholders (ECSF), il cui compito è la sensibilizzazione del pubblico e l’agevolazione di quella trasparenza necessaria all’evoluzione del  settore che sta richiamando  una sempre più ampia attenzione, sia da parte di coloro che hanno progetti ed obiettivi da raggiungere, sia da parte di potenziali investitori.

Erano sorti, però, dei problemi perché le procedure previste creavano dei costi inutili e un obbligatorio passaggio attraverso le banche, perdendo cosi l’immediatezza garantita dal Web, caratteristica vitale per un sistema di raccolta fondi come previsto per il crowdfunding.

La Consob, però, è in procinto di rivisitare i regolamenti del 2013, mirando ad una modifica secondo quanto auspicato da quanti vorrebbero sempre di più allargare questo sistema anche all’Italia, adeguando le procedure a quelle seguite negli altri paesi.

Edoardo Matteo Infante