C’é una strategia dietro la baldanza dei “grillini”nell’attacco verso Napolitano e la Presidente della Camera? Ma c’é un fondamento logico e giuridico?

C’é una strategia dietro la baldanza dei “grillini”nell’attacco verso Napolitano e la Presidente della Camera? Ma c’é  un fondamento logico e giuridico?

Beppe Grillo avrà i suoi motivi per radicalizzare così la situazione. Crede davvero in quello che dicono lui ed i suoi? Crede forse che stiamo andando diritti verso le elezioni  politiche anticipate e che quindi possa essere utile quello che, sotto la sua regia,  i suoi stanno combinando a Montecitorio per provare a rovesciare la tendenza delle ultime elezioni ? Un calo così rovinoso che ha preferito annunciare l’assenza della propria lista per le prossime regionali in Sardegna. Oppure,  siamo solamente di fronte ad una battaglia di “bandiera” che serve a tenere desta l’attenzione in attesa di tempi migliori.

Del resto, l’accordo di Renzi con Berlusconi potrebbe persino essere visto come il più grande “fallimento” di Beppe Grillo visto che é stata la sua posizione di auto esclusione a creare le premesse per la nascita delle “larghe intese” tra Pd e Forza Italia e, poi, a favorire le trattative tra i due per giungere all’accordo in materia elettorale che sta per essere portato a casa.

Insomma, viene proprio da chiedersi da che cosa sia giustificato l’atteggiamento dei cosiddetti “grillini” ? Da quale prospettiva?  Domanda che sarebbe giustificata se le iniziative avviate in queste ore avessero un fondamento ed uno sbocco realmente validi.

Sulla messa in stato di accusa di Giorgio Napolitano, la prima volta che si prova ad accusare di alto tradimento il Capo dello Stato, c’é molto da discutere perché non tiene in conto il fatto che, a meno che il Presidente della Repubblica non sia preso con le mani nel sacco mentre rivela dei segreti di stato a dei nemici, é per antonomasia “irresponsabile”, nel senso di “non responsabile”. Non é un caso che ogni atto del Presidente debba essere controfirmato dal Governo.

Le sei accuse rivolte a Napolitano, se proprio dobbiamo dirla tutta, non tengono da nessuna parte mentre fanno acqua da tutte le parti.

laura boldrini

Adesso, dopo la “bagarre” di Montecitorio e l’occupazione di un paio di commissioni parlamentari, il Movimento 5 Stelle preannuncia l’intenzione di rivolgersi alla Corte costituzionale per contestare l’applicazione del regolamento della Camera da parte della Presidente, Laura Boldrini. E’ un’altra “prima volta” che lascia molto perplessi. Ma a Beppe Grillo i suoi grandi consiglieri, ammesso che si faccia consigliare da qualcuno, non gli hanno mai spiegato della divisione dei poteri.

C’é proprio da chiedersi dove voglia arrivare a parare il Movimento  Cinque Stelle. Ammesso che, tra di loro, qualcuno lo sappia.

Giancarlo Infante