Carni lavorate e tumori: le solite esagerazioni in un verso e in un altro

Carni lavorate e tumori: le solite esagerazioni in un verso e in un altro

Non si è ancora asciugato l’inchiostro sulle prime pagine dei giornali con la notizia sul possibile legame tra consumo di carni lavorate e sviluppo dei tumori e si è subito scatenato il solito tam tam approssimativo e sconclusionato che fa diventare tutto un gran calderone in cui non si riesce a stabilire quale sia la parte vera di un’informazione e quale, invece, sia meritevole di approfondimenti e chiarimenti.

Così, anche su giornali autorevoli, si è subito letto che le vendite sarebbero già calate del 20% senza che potesse essere possibile già giungere a queste con conclusioni visto che della cosa si parla  da poche ore. Insomma le solite esagerazioni che non aiutano nessuno a capirci qualcosa di fondato e di attendibile.

Restiamo pertanto, per ora, alla notizia che, comunque, è stata già criticata, se non addirittura smentita, da molti esperti d’alimentazione.

Le carni lavorate, come pancetta, salsicce e prosciutto, causerebbero il cancro secondo quanto ha reso noto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Secondo quanto dicono gli esperti dell’OMS bastano già 50 grammi di carne trasformata al per vedere aumentata la probabilità di sviluppare il cancro del colon-retto del 18%.

Quelli dell’OMS vorrebbero spingersi anche a sostenere che le carni rosse tout court sono cancerogene, ma debbono riconoscere che ci sono delle prove limitate al riguardo e che comunque la carne ha anche dei benefici per chi se ne alimenta.

Particolarmente preso di mira il bacon, immancabile in quasi tutte le tavole degli anglosassoni, cosa che sta portando già un grosso scompiglio nelle isole britanniche e nel Nord Europa.

Per carni lavorate gli esperti intendono tutte quelle sottoposte a trattamenti di conservazione o modifica del giusto come è nel caso di affumicatura e stagionature di vario genere che prevedono l’aggiunta di sale o di altri conservanti.

Quindi sotto mira sarebbero prodotti come pancetta, salsicce, hot dog, salumi, carne in scatola, carne secca e prosciutto.

Peccato che questi ricercatori non abbiano fatto un bel giro per zone del mondo dove vecchi, anche centenari, possono raccontare come siano andati avanti per buona parte della loro lunga vita cibandosi di prodotti a base di carne conservati nel tempo solo grazie a queste lavorazioni che scopriamo adesso essere così pericolose.