Cairo: 545 morti per il Governo. 4.000 per opposizione Il coprifuoco non ferma del tutto le proteste Gravi le conseguenze politiche Voci sul possibile arresto di ElBaradein

Cairo: 545 morti per il Governo. 4.000 per opposizione  Il coprifuoco non ferma del tutto le proteste  Gravi le conseguenze politiche  Voci sul possibile arresto di ElBaradein

Sia le cifre ufficiali, a metà pomeriggio del 15 Agosto sono 545, sia quelle ufficiose, la Fratellanza Musulmana parla di 4.000, continuano a salire. Le due piazze sgomberate a son di fucilate da polizia ed esercito non sono più, ovviamente, nelle mani dei sostenitori del deposto Presidente.

La prima notte di coprifuoco e lo stato d’assedio stanno facendo sicuramente sentire i loro effetti. Soprattutto, ci sono le famiglie impegnate a piangere i loro morti ed i loro feriti. Ma è chiaro che il fuoco cova sotto la cenere. Lo dimostra il fatto che in alcuni punti, ad esempio nei pressi del Ministero delle Finanze, i militanti della Fratellanza hanno deciso di sfidare le regole del coprifuoco provocando, così, nuovi scambi di colpi di arma da fuoco con polizia ed esercito regolare.

Molte strade sono sbarrate dai militari ed appaiono decisamente più deserte del solito. Qua e la, però, la violenza riesplode. Così, il Palazzo del Governatore di Giza è stato preso d’assalto e dato alle fiamme.
cairo scontri notte
Scontri segnalati anche a Giza, molto vicina al Cairo e ad Alessandria. Il bilancio, così, di morti e feriti continuerà ad aggravarsi.

Il Governo egiziano, adesso, deve anche spiegare le proprie ragioni alla comuni9tà internazionale per giustificare un massacro di queste proporzioni.

Il primo ministro, Hazem Beblawi, ha detto che il giro di vite è stato necessario per creare la stabilità, ed ha elogiato le forze di sicurezza per essere intervenute quello con quella che ha definito “massima moderazione”. Eppure, pochi minuti prima il ministero della salute egiziano aveva già parlato di 525 vittime. Cui, poi, ovviamente vanno aggiunte le decine e decine da registrare anche tra forze di polizia e delle’esercito.

Al Primo Ministro ha fatto eco il ministro dell’Interno, Mohamed Ibrahim, secondo il quale i manifestanti avevano “minacciato la sicurezza nazionale, istigato alla violenza e torturato e ucciso le persone”.

Il vice-presidente, Mohamed ElBaradei, risulta ancora silenzioso dopo esseri dimesso in segno di protesta dopo le prime notizie giunte sull’entità del massacro in atto.

La coalizione liberale che ha sostenuto ElBaradei, però, ha preso le distanze da lui ed ha sostenuto le azioni della polizia. Secondo una emittente televisiva ElBaradei potrebbe essere arrestato al più presto e posto agli arresti domiciliari.
Egyptian security forces clear protest camps loyal to ousted President Mohamed Morsi, Cairo, Egypt - 14 Aug 2013
Se questa notizia fosse vera Stati Uniti e Paesi Occidentali, oltre che Turchia e Paesi arabi, sarebbero costretti a prendere ancora di più le proprie distanze dal Governo del Cairo. Gli Usa hanno condannato pubblicamente la repressione avvertendo i militari ed il Governo del Cairo che “il mondo sta guardando”. In ballo vi sono i 1,3 miliardi di dollari di aiuti che ogni anno vengono indirizzati verso l’esercito egiziano.

Red