Dopo Bruxelles: il nostro stile di vita e i trasporti nel mondo- di Edoardo Matteo Infante

Aeroporto di Bruxelles. Vetrate  infante

34 le vittime degli attentati a Bruxelles, centinaia i feriti. La recente tragedia nella capitale belga scuote nuovamente l’Europa, rievocando molti spettri del passato. Spettri che già poche ore dopo l’accaduto catturano l’immagine di un Occidente alle prese con gli stessi timori sollecitati dai terribili attacchi del 11 Settembre 2001 a New York.

Uno dei primi contraccolpi di questi eventi clamorosi riguarda anche il nostro stile di vita. La BCE, la Banca Centrale Europea, presagisce nel suo bollettino mensile ancora una volta un calo di consumi come accadde in seguito agli attacchi di Parigi.

I giornali già annunciano la cancellazione di numerose prenotazioni di pernottamenti a Parigi e Bruxelles, cosi come i voli diretti verso le due capitali. Gli Europei, però, non sono i soli scossi dal terrore. Dall’altra parte dell’Atlantico le compagnie aeree American Airlines, Delta e United Airlines hanno cancellato tutti i voli in uscita e in arrivo da Bruxelles. Soffrono, inoltre, compagnie alberghiere e servizi di turismo, e persino la nota piattaforma telematica, informativa e di prenotazioni, TripAvisor Inc. che registra un calo notevole di presenze.

Le cancellazioni delle prenotazioni hanno avuto una conseguenza significativa anche su altri segmenti del sistema dei trasporti europeo, come quello rappresentato ad esempio dal collegamento ferroviario assicurato dal tunnel sotto la Manica, che in queste ore registra un calo del 4.2% secondo quanto riporta Associated Press.

Gli operatori turistici e dei trasporti hanno come drammatico riferimento la terribile crisi nata a seguito del crollo delle Torri Gemelle a New York. Gli effetti temuti oggi sono catastrofici considerando che allora, già nei primi giorni dall’accaduto, le compagnie aeree americane contavano 20 milioni di passeggeri in meno. Ci vollero tre anni perché recuperassero questo deficit. Gli attentati ebbero una forte ripercussione anche in Europa. In Italia, infatti, il settore del turismo cominciò a rivitalizzarsi solo nel 2004. Per un lungo periodo città come Roma, Napoli e altre città d’arte Italiane dovettero organizzarsi per sopravvivere solamente grazie al turismo domestico.

Naturalmente il settore di aerotrasporti accusa enormemente le conseguenze di eventi del genere, come sintomo di una paura collettiva legata alla necessità di dover inevitabilmente utilizzare luoghi di passaggio come quelli rappresentati dagli aeroporti. E’ molto probabile che anche in questo contesto il calo dei viaggi aerei sarà compensato dall’uso di sistemi di trasporto alternativo come quello delle autovetture o del treno.

Aeroporto di Bruxelles. Vetrate infrante

Aeroporto di Bruxelles. Vetrate infrante

 

 

Se il terrore, giustificato, ma con la presenza anche di reazioni irrazionali, spinge ad un calo dell’uso dell’aereo, è bene ricordare che gli Europei  sono stati recentemente costretti a prendere atto che pure il sistema ferroviario non è totalmente sicuro. Nel 2004, infatti, si registrarono i terribili attentati sulla rete ferroviaria di Madrid che costarono la vita a 191 persone.

Più recentemente è da ricordare l’attentato sventato nell’Agosto 2015 sul treno super veloce Bruxelles – Parigi grazie alla prontezza di spirito di quattro giovani americani, tra cui tre marines, che riuscirono a disarmare un terrorista islamista prima che fosse in grado di compiere una strage.

In ogni caso gli esperti prevedono che questi attacchi terroristici all’aeroporto di Bruxelles, cosi come i precedenti attentati nella capitale francese, porteranno ad un calo del trasporto aereo e ad un incremento di sistemi alternativi, come quello automobilistico e quello ferroviario.

Questo spinge le società che gestiscono i treni a rafforzare i rapporti di collaborazione con le forze di polizia dei singoli stati, anche in attesa che vengono meglio definite alcune proposte avanzate in sede europea proprio all’indomani del sopra citato attacco terroristico sul treno super veloce, tra cui spicca l’idea di proporre l’introduzione del biglietto nominativo anche per i viaggiatori sui convogli ferroviari.

Edoardo Matteo Infante