Per il biotestamento, il Parlamento è vuoto – di Giuseppe Careri

Per il biotestamento, il Parlamento è vuoto – di Giuseppe Careri

La Camera dei Deputati ha discusso pochi giorni fa le norme sul Biotestamento alla presenza di soli 20 deputati su 630. La Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha minimizzato sul numero esiguo dei deputati presenti alla discussione in aula. In una dichiarazione ha sostenuto  che era fondamentale solo la presenza dei Deputati chiamati ad esporre il decreto legge sul Biotestamento. A sua volta uno dei quattro Vice Presidenti della Camera, Roberto Giachetti, ha detto che la discussione in aula è avvenuta a un livello di qualità; pertanto, si evince, il numero dei presenti era da considerarsi del tutto ininfluente.

In precedenza questo “assenteismo istituzionale” era avvenuto anche con il Ministro dell’economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan in occasione di “dichiarazioni “urgenti” relative ai rapporti dell’Italia con Bruxelles. Alla sua comunicazione istituzionale hanno assistito solo una sparuta rappresentanza di deputati in un aula desolatamente vuota.

Sul Corriere della Sera, una bellissima vignetta di Giannelli fotografa la giornata sul Biotestamento alla Camera con i banchi dei deputati praticamente e laconicamente vuoti.

Al contrario, un’aula stracolma di deputati per la discussione sulla mozione di sfiducia al Ministro Lotti.

Ciò che colpisce i comuni cittadini e l’opinione pubblica, di quest’aula vuota per un provvedimento complesso e controverso,   è l’impotenza di far sentire la propria protesta per cambiare un atteggiamento francamente irresponsabile e privo di senso di appartenenza istituzionale.

I cittadini s’indignano anche per le “giustificazioni ridicole” di una Presidente e di un Vice Presidente che intervengono per la difesa d’ufficio di parlamentari assenti durante la discussione.

Senza voler entrare nel meccanismo del cosiddetto populismo, occorre ricordare il grande risalto dato dalla stampa e delle Istituzioni negli ultimi mesi alle vicende dei cosiddetti furbetti del cartellino e  alle loro condanne grazie anche a una recente riforma della Ministra della Semplificazione Marianna Madia, giustamente orientato a punire i lavoratori assenteisti.

Non è più ammissibile l’assenza in aula di parlamentari nel corso dei dibattiti nel Parlamento Europeo e a quello nazionale da cui viene molto spesso un’immagine desolante  e triste di un paese che si ritiene, a torto, civile.

Forse, senza l’intenzione fare facile demagogia, è giunto il momento di riappropriarsi di un’etica e di una moralità istituzionale, purtroppo ormai perduta.

Quando ciò avverrà, potremo allora parlare anche dei furbetti del cartellino e condannarli alla gogna mediatica con la coscienza a posto. Per il momento, alla gogna mediatica ci sono, a pieno titolo, anche i deputati del nostro Parlamento.

Giuseppe Careri