Berlusconi:prossima la crisi politica Pochissimi i margini di trattativa, mentre Letta deve pensare alla Siria

Berlusconi:prossima la crisi politica Pochissimi i margini di trattativa,  mentre Letta deve pensare alla Siria

Riprendono a rullare i tamburi di guerra anche nella politica italiana. Dopo un limitato periodo di tregua, evidentemente utilizzati per la cosiddetta “diplomazia segreta”, Silvio Berlusconi prova a giocarsi le ultime risorse in vista del 9 Settembre, quando la Giunta per le elezioni e le immunità del Senato aprirà ufficialmente il suo fascicolo.

I suoi più diretti collaboratori, in particolare Angelino Alfano e Renato Schifani, lanciano gli ultimi avvertimenti: se il voto della Giunta sarà infausto per Berlusconi, cadrà anche il Governo di Enrico Letta. In realtà, non é escluso che la crisi possa essere provocata anche prima di quella data.

Alfano, infatti, chiede con insistenza al Pd di pronunciarsi sostenendo che il Pdl ha il diritto di sapere. Forse lui é convinto, a dispetto delle opinioni dei molti, che i democratici non abbiano ancora preso una decisione definitiva.
falchi colombe
Siamo, dunque, di fronte all’ennesimo ribaltamento di linea. Ci eravamo lasciati al vertice di Arcore tra “falchi” e “colombe” concluso dalle assicuranti dichiarazioni di Silvio Berlusconi: l’esecutivo comunque non sarebbe stato coinvolto, e travolto, dalle valutazioni della Giunta sulla decadenza da Senatore di Silvio Berlusconi. Ci ritroviamo, invece, ci fronte a scenari da tregenda.

Abbiamo tutti perso il conto, dal 30 Luglio scorso, da quando cioè la Corte di Cassazione rese definitiva la sentenza di condanna del leader del Centro Destra a 4 anni per frode fiscale, su quante volte siano arrivate queste “docce scozzesi”. Su quante volte l’ipotesi della “grazia” è entrata ed uscita di scena. Su quante volte questo Governo è stato dato per spacciato e, poi, compassionevolmente rianimato.

Dopo una breve fase di bonaccia, nelle scorse ore le indicazioni sul tempo politiche rilasciate dall’osservatorio berlusconiano indicano una fase di forte bassa pressione con tendenza al peggio.
berlusconi bandiere FI
Siamo, oramai, in procinto di intravedere quel 9 Settembre senza che il compromesso, “la soluzione politica”, il modo per consentire “l’agibilità politica” di Silvio Berlusconi siano stati trovati.

Non sono andati a buon fine i tentativi ferragostani di Luciano Violante dentro il Pd, uno dei pochi in realtà insieme all’ex ministro Fioroni, di lanciare una ciambella di salvataggio. In modo da consentire almeno un allungamento dei tempi.

L’orientamento è oramai chiaro: i democratici vanno al voto speditamente e votano per la decadenza. Non ci sono molti spiragli.

Spiragli che, in realtà, non ci sono mai stati. Solo che Silvio Berlusconi, con in serbo sicuramente altre sorprese perché, notoriamente, egli si gioca tutto fino all’ultimo momento, ha posto su un piatto della bilancia la sua “agibilità politica” e sull’altro l’apertura certa di una crisi dall’esito incerto per tutti.
enrico letta dubbioso
Enrico Letta, intanto, tace. Quello che é stato detto sembra aver lasciato il tempo che aveva trovato. Il Presidente del Consiglio é tutto preso dalla partecipazione al G20 di San Pietroburgo che deve affrontare un’altra crisi sicuramente più grave: quella siriana.

Lui é solo costretto a sperare che un missile casalingo non gli arrivi sulla testa mentre prova ad evitare il lancio di quelli americani sulla Siria.

Giancarlo Infante