Berlusconi: inizia il dopo condanna Azioni Mediaset calano del 3 per cento Lui vuole restare in campo, ma come?

Berlusconi: inizia il dopo condanna  Azioni Mediaset calano del 3 per cento  Lui vuole restare in campo, ma come?

E’ il risveglio, ammesso che ci sia stato il sonno, dopo la sconfitta finale. Quella irrimediabile. Il miracolo non c’é stato e Berlusconi si ritrova condannato definitivamente. Ora dovrà, persino, scontare un anno di carcere. In più, gli precipitano pure le azioni Mediaset. Il 3 per cento. Però, fortunatamente, non é il tracollo di quasi il doppio verificatosi subito dopo la sentenza del caso Ruby.

Napolitano, intanto, prende atto della situazione e, di fatto, archivia il caso Berlusconi.

Il rinvio deciso dalla la Corte di Cassazione della parte relativa alla pena accessoria non é comunque utile. I giudici milanesi hanno preso, anche loro, un granchio! Con buona pace per i loro sostenitori ad oltranza. Sbagliano anche loro, invece! L’interdizione dai pubblici uffici, per il tipo di reato contestato a Berlusconi, e cioè la frode fiscale di Mediaset per sette milioni di euro, infatti, poteva andare solo tra un anno e i tre anni.
boccassini
Loro, i giudici milanesi, invece, per un eccesso di zelo, hanno esagerato portandola a cinque anni. Questa parte, ma solo questa parte, del processo va rifatta. Berlusconi, però, resta colpevole delle colpe ascrittegli, così come tutti i suoi coimputati.

L’errore dei magistrati milanesi era stato implicitamente rilevato anche dal procuratore della Cassazione che, nel corso della sua arringa, aveva sostenuto l’incongruenza dei cinque anni e ne aveva chiesto la riduzione a tre.

Se anche i suoi giudici, e la Pubblica Accusa, a Milano, hanno sbagliato sulla durata della pena accessoria, la cosa non cambia la sostanza. Entro poche ore la sentenza dovrà essere eseguita.
berlusconi mani giunte
Berlusconi dovrà decidere se incontrare i carabinieri a Palazzo Grazioli, a Roma, o nella sua residenza di Arcore. Oppure, in un’altra delle sue circa trenta belle abitazioni sparse per il Paese. Ad Antigua, la cosa si complicherebbe!

I suoi seguaci non sono né scesi in piazza, né si sono ancora dimessi in massa dal Parlamento come hanno dichiarato con impeto nel corso delle ultime settimane. Non è che hanno fatto come Simon Pietro. No! E’ che sarebbe stato, dicono, lui il primo a dissuaderli. Si sarà fatto i suoi conti ed avrà valutato per benino le cose da fare. Forse ha bisogno di tempo per riflettere ed anche per vedere come vanno i titoli delle sue aziende in Borsa.

Alcuni commentatori, non si sa se ispirati dall’entourage dei fedelissimi, che, comunque, hanno sempre procurato tanti guai a Berlusconi per il loro zelo, si sono spinti già a parlare dei contraccolpi sul Governo Letta dimenticando che devono, pur sempre, essere fatti i conti con un certo Giorgio Napolitano.

Il Presidente della Repubblica, li ha addirittura preceduti e dopo pochi minuti dalla lettura della sentenza ha messo i puntini sulle i. Apparentemente, ha preso la vicenda molto alla lontana, ma in realtà è stato molto chiaro.
napolitano chia avuto
Se questo fosse un giornale vernacolare, in napoletano, potremmo così sintetizzare il comunicato stampa del Quirinale:” chi ha avuto, ha avuto, avuto; chi ha dato, ha dato, ha dato scurdammuce o passato…”.

Napolitano, e non poteva dire altro, esordisce ricordando che la Magistratura deve essere rispettata. Poi senza tanti fronzoli dichiara chiuso il caso Berlusconi : “In questa occasione attorno al processo in Cassazione per il caso Mediaset e all’attesa della sentenza, il clima è stato più rispettoso e disteso che in occasione di altri procedimenti in cui era coinvolto l’on. Berlusconi. E penso che ciò sia stato positivo per tutti. Ritengo ed auspico che possano ora aprirsi condizioni più favorevoli per l’esame, in Parlamento, di quei problemi relativi all’amministrazione della giustizia, già efficacemente prospettati nella relazione del gruppo di lavoro da me istituito il 30 marzo scorso. Per uscire dalla crisi in cui si trova e per darsi una nuova prospettiva di sviluppo, il paese ha bisogno di ritrovare serenità e coesione su temi istituzionali di cruciale importanza che lo hanno visto per troppi anni aspramente diviso e impotente a riformarsi”. Amen!

Perché Napolitano considera chiuso il caso Berlusconi, al di là dell’affetto speranzoso nei suoi confronti di cui trasudano tutte le dichiarazioni dei suoi più fedeli sostenitori? Perché da oggi Berlusconi è un condannato che deve scontare un anno di reclusione, visto che tre anni dei quattro della sentenza gli sono condonati.
cosentino
Per 12 mesi, pertanto, sia che scelga gli arresti domiciliari, sia che scelga l’affidamento sociale non sarà più un uomo libero. Per incontrare Angelino Alfano, il segretario del suo partito, può giusto nominarlo suo avvocato di fiducia, visto che Alfano è, appunto, un avvocato. Per il resto, Silvio Berlusconi non potrà più telefonare, uscire e incontrare liberamente chi vorrà.

Insomma sarà un leone in gabbia ed il suo partito starà 12 mesi senza leader. In più, la Corte d’Appello di Milano dovrà stabilire quale durata dovrà avere l’interdizione dei pubblici uffici. Non più dei tre anni, ma neppure meno di uno. Quanti, allora, saranno gli anni di sua effettiva assenza dall’agone politico?

Poi, Inoltre, deve ancora completarsi l’iter del processo Ruby per il quale è già stato condannato a ben sette anni di carcere, in prima fase. E il possibile rinvio a giudizio per la compravendita di parlamentari? C’è altro? In questo momento non ricordo. Ma rischia, persino, di diventare superfluo.
berslusconi telefono
Una situazione, questa, che può reggere? Il Centro Destra cosa farà? Resterà unito o si disgregherà e proverà a cercare un altro leader?

Insomma, il vecchio leone è finito nella rete e gli conviene valutare cosa sia meglio fare. Agitarsi? Stare quieto? Ruggire serve a poco! C’è, pur sempre, un impero economico finanziario da salvare…

Giancarlo Infante