Berlusconi esce dal Parlamento come vi é entrato: dividendo il Paese tra chi lo ama e tra chi non lo sopporta

Berlusconi esce dal Parlamento come vi é entrato: dividendo il Paese tra chi lo ama e tra chi non lo sopporta

Berlusconi esce dal Parlamento così come c’è entrato. Nel senso che, volutamente o meno, ha diviso il Paese in due fronti contrapposti fino alle estreme conseguenze. Una parte d’Italia lo ascolta incantata, anche quando non dice niente di sostanzialmente nuovo. Un’altra parte, aspetta solo che tolga il disturbo e smetta di essere così incombente nella vita politica del Paese.

E’ destino che personalità forti come la sua finiscano per attirare ostilità profonde o amori al limite dell’inspiegabile.

La cosa paradossale è che  questa situazione duri ancora dopo vent’anni. In buona parte condizionati soprattutto dalla sua presenza alla guida del Centro destra. Dopo due decenni arringa i suoi come se avesse ancora tra le mani il destino di tutta la politica italiana. Persino quello di un Governo che ha appena ricevuto un largo voto di fiducia senza di lui e, persino, contro di lui. Un voto “amaro” perché determinato da quei “traditori” che lo hanno abbandonato non credendo più nelle sole ricette della spaccatura del Paese e del muro contro muro.

tifosi berlusconi numeri, una volta tanto, si sono dimostrati impietosi per lui che ha avuto la più larga maggioranza mai vista nella moderna storia del Parlamento italiano. In molti hanno votato la fiducia a Letta. In molti hanno votato per la sua decadenza.

Venti anni e, soprattutto, un lungo lustro di crisi economica, quella crisi che Berlusconi ed il suo inossidabile Ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, hanno pervicacemente negato, non hanno scompaginato solamente i suoi avversari. Se il Pd resta in una crisi continua, assommando in sé quelle degli ex comunisti e degli ex democristiani di sinistra, il Centro destra è finito addirittura frantumato. E meglio lo vedremo non appena si avvertiranno le conseguenze concrete della decadenza di Berlusconi e, soprattutto, della sua interdizione di sei anni dai pubblici uffici.

Lui ha cercato di indorare e indorarsi la pillola ricordando che anche Grillo e Renzi non sono in Parlamento. Due paragoni che in realtà non reggono e non sono neppure assimilabili tra di loro. Di certo,  non valgono per quel sistema di relazioni e di potere del Centro destra ruotanti attorno alla 1berlusconi1000 di restare collegato ai gangli decisionali e gestionali del Paese. Senza quel collegamento, che Silvio Berlusconi ha saputo garantire per vent’anni,  il Centro destra è destinato a sfasciarsi prima di riuscire a ritrovare nuovi equilibri e nuove proposte per il governo del Paese. Del resto, seguendo quasi a ruota lo sconquasso di alcuni importanti realtà economiche nazionali: Ligresti, Alitalia, Finmeccanica. A lui e a molti  suoi uomini non erano certo del tutto sconosciute.

Berlusconi nel suo discorso d’addio ai supporter di Via del Plebiscito ha illustrato, sia pure per brevissime linee, il futuro che vede per la rediviva Forza Italia. Un progetto soprattutto organizzativo: vuole un club in ogni centro abitato. Li chiameranno club “Forza Silvio”. Così vogliono i sondaggi, ha detto candidamente ai suoi che sembravano credergli!

Un discorso, invece, poco caratterizzato da contenuti politici. Le suggestioni sono solo apparentemente le stesse del 1994. Restano, soprattutto, rimpianti ed invettive. Vecchie e  nuove. Orfani del progetto di un tempo. Anche allora un progetto pieno di ammiccamenti e di promesse, ma convincente che  lo fece stravincere a dispetto dei più esperti e disincantati commentatori. Quel Berlusconi era vitale e in prima linea, sicuro del suo successo e pronto a raccoglierne i frutti.

berlusconi the end Che ha salutato, invece,  i propri tifosi, proprio mentre veniva votata la sua decadenza, era un uomo sconfitto con poco da dire di realmente propositivo per il Paese.

Si vedeva che era  il primo ad avvertire, nonostante tutto, che il suo ciclo era finito. Niente di realmente originale da proporre oltre le recriminazioni. Neppure un bilancio di successi da snocciolare. Berlusconi, infatti, non ha elencato niente dei successi raggiunti in due decenni vissuti da “uomo solo al comando”. Se non li ha ricordati lui…

Giancarlo Infante