Berlusconi, decaduto dal seggio di Senatore, arringa i suoi: “giorno di lutto per la democrazia”

Berlusconi, decaduto dal seggio di Senatore, arringa i suoi: “giorno di lutto per la democrazia”

Il Senato alle ore 17, 42 ha dichiarato decaduto Silvio Berlusconi. Poco prima, il leader di Forza Italia aveva arringato la folla dei suoi sostenitori poco lontano. In via del Plebiscito, a Palazzo Grazioli, la sua residenza romana.

“Giorno amaro, giorno di lutto per la democrazia. Mai abbiamo passato nella storia del nostro Paese un periodo difficile come questo”.  Così Berlusconi,  ha esordito con quella che é stata una vera e propria arringa.

Berlusconi ha ricordato le vicende del ‘94 quando quella che ha definito “una magistratura di estrema sinistra che si è data la missione di essere la via giudiziaria al socialismo contro il capitalismo borghese” iniziò a combatterlo dopo la sua discesa in campo.

Berlusconi si riferiva a Magistratuta democratica la quale a suo avviso fu persino accusata da parte della stessa sinistra di “aver abbracciato le idee delle brigate rosse”. Il leader di Forza Italia a questo proposito ha detto esplicitamente che nel 92 e 93 questa magistratura, le “procure che avevano una polizia propria,  autonoma dai ministeri, sgomberò la democrazia dei cinque partiti che avevano governato per 50 anni”.

Essa, ha aggiunto Berlusconi, credeva di aver aperto la strada ad una conquista definitiva alla sinistra ma scese in campo lui che riuscì ad andare al Governo. Da allora, ha detto, gli hanno “scatenato addosso” 57 processi: “in nessun paese democratico è mai successo che un leader politico abbia dovuto subire una simile persecuzione”.

forza italia fans in piazza

Poi, siccome non sono riusciti mai a condannarlo, a suo avviso sarebbe stata cambiata strategia e, quindi, oltre che delle procure la sinistra si è impadronita dei collegi giudicanti. Berlsuconi ha così lamentato il fatto che in pochi mesi siano arrivate le ultime condanne e che persino a livello di Cassazione gli hanno cambiato collegio giudicante per farlo condannare.

La sua condanna- ha aggiunto- è stata “basata soltanto su teoremi e congettura e su nessun fatto, nessuna  dichiarazione, documento e testimone; solo su congetture”.

Si tratta- ha poi detto- “di una sentenza che grida vendetta dinanzi agli uomini e al mondo. I nostri alleati di governo si sono precipitati ed hanno aperto il processo di decadenza. Nei casi precedenti le procedure hanno preso 14 mesi, nel mio caso in tre settimane”.  Insomma, ha detto: la legge è stata calpestata.

Il leader di Forza Italia ha preannunciato ancora una volta i ricorsi  all’Europa circa la Legge Severino e ricordato di avere adesso  12 nuovi testimoni che si aggiungono ai 161 che i giudici “non hanno voluto ascoltare”. Pertanto, è stata richiesta a Brescia una revisione.

Lui ha detto alla piazza acclamante che si “sicuro” il finale porterà al capovolgimento della sentenza con una sua completa assoluzione. Ha così aggiunto: “giusto domandare a questi signori che non hanno voluto attendere la risposta dei giudici: mi riporterete ad essere senatore, mi risarcirete?”.

A questo punto sono giunte le promesse fatte ai suoi sostenitori sostenendo che i suoi avversari non hanno “ definitivamente vinto la partita della democrazia e della libertà. Noi non ci ritireremo in qualche convento, noi siamo qui, siete qui, staremo qui”.

Berlusconi ha ribadito: “da oggi, giorno di lutto per la legge, per il diritto e  per la democrazia sappiamo che nessuno può stare tranquillo sui suoi beni, i suoi diritti, la sua libertà. Ma non disperiamoci se il leader non è più in Parlamento”, ci sono leader come Renzi e Grillo  che non sono in Parlamento e “anche da non parlamentari si può continuare a combattere per la nostra libertà. C’é molto da fare”.

berlsuconi scoraggiato

A questo punto il capo di Forza Italia ha detta la sua sulla necessità di cambiare la Costituzione per assicurare la governabilità. E’ partito dalla denuncia dei piccoli partiti che gli avrebbero impedito di sviluppare l’adeguata azione politica di cambiamento. Ha chiesto, così, che il voto non venga disperso, ma che si voti una sola formazione politica che, ha precisato” è inutile dirlo, siamo noi”.

A suo avviso si dovrebbe avere l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, consentire al Governo di andare avanti a colpi di decreti legge i quali dovrebbero essere esaminati da una sola camera.

“Come FI- ha aggiunto Berlsuconi- abbiamo deciso di ritornare in mezzo alla gente. Ci eravamo un po’ staccati. Quando non ci sono le preferenze non è necessario parlare con i propri elettori. Dobbiamo farlo, dobbiamo tornare a farlo”.

Per fare ciò Forza Italia sta creando un nuovo club che i sondaggi hanno indicato di far  chiamare “Forza Silvio”.

Poco prima della fine la folla ha gridato contro i “traditori”. Berlusconi è rimasto zitto e poi ha detto: “accetto questa interruzione ruvida, ma efficace. Ma noi siamo rimasti qui, noi siamo sicuri di essere dalla parte giusta , siamo sicuri che non tradiremo mai i nostri elettori. Ci diamo un appuntamento preciso: già l’8 Dicembre faremo un incontro per i primi 1000 club che si stanno fondando in tutta l’Italia”.

La conclusione è un’apoteosi, in un tripudio di bandiere sventolanti: “Saremo missionari di libertà e di verità. Viva l’Italia, viva Forza Italia, viva la libertà”.

RomaSettRed

 

 

 

 

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