Berlusconi all’attacco del Capo dello Stato e della Corte Costituzionale. Fa circolare voci sulla possibilità che si allei a Grillo per “l’impeachment” a Napolitano

Berlusconi all’attacco del Capo dello Stato e della Corte Costituzionale. Fa circolare voci sulla possibilità che si allei a Grillo per “l’impeachment” a Napolitano

Fulmini e saette di Silvio Berlusconi contro il Presidente della Repubblica e la Corte costituzionale. Non li nomina, ma sono loro gli obiettivi degli strali incandescenti che lancia il capo di Forza Italia.

Berlusconi ha scelto la data dell’8 Dicembre per lanciare ufficialmente la nascita dei suoi circoli “Forza Silvio”, come sono stati battezzati quelli che avrebbero dovuto chiamarsi “Forza Italia” se i sondaggi non lo avessero convinto in modo diverso. Questo è quanto lui ha pubblicamente dichiarato, annunciando una manifestazione che deve costituire il punto più alto di mobilitazione dei suoi sostenitori, rimasti abbastanza colpiti dopo l’evolversi delle sue vicende giudiziarie e la spaccatura creatasi con il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano.

Il fatto è che l’8 Settembre coincide con una festività importante e con le primarie del principale partito concorrente: il Partito Democratico. Allora, Berlusconi, uomo di comunicazione, sa che per richiamare l’attenzione deve alzare il tiro della polemica. E questo lui, puntualmente, fa.  Così ha pensato bene di inviare una lettera ai suoi parlamentari con la quale attacca pesantemente il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale sostenendo che non sono affatto elementi di “garanzia” perché – lui sostiene senza mezzi termini- che anche le “alte cariche istituzionali non sono estranee ai disegni della sinistra e dei Pm”.

Quella che per vent’anni è stata l’accusa rivolta da una parte della sinistra nei suoi confronti, e cioè di essere un affossatore della “democrazia sostanziale” del Paese, Berlusconi la ribalta anche contro le più alte istituzioni: “L’intreccio fra logiche politiche della sinistra e strumenti giudiziari sta mettendo seriamente in pericolo il concetto stesso di libertà, democrazia, stato di diritto”.

Berlusconi non cita direttamente né il Presidente della Repubblica, né la Corte Costituzionale,  ma questi sono, secondo la nostra Costituzione quelle che lui definisce “i più alti organi di garanzia delle nostre istituzioni” e più garanti di loro non se ne conoscono.

Intanto aumentano i segnali su un tentativo di avvicinamento di Berlusconi e dei suoi al Movimento 5 Stelle. Si lasciano circolare voci, non smentite, su contatti avuti direttamente dal leader di Forza Italia con persone vicine a Beppe Grillo in vista di una possibile convergenza sulla richiesta di “impeachment” del Capo dello Stato avanzata dai cosiddetti “grillini”. Sui giornali fiancheggiatori circolano,  in questo senso, dichiarazioni attribuiti a fedelissimi di Berlusconi, come Augusto  Minzolini, che minacciano di sottoscrivere la messa in stato d’accusa di Napolitano dinanzi al Parlamento.

Si tratta, chiaramente, di mosse estreme che devono essere viste nel contesto del clima da ultima spiaggia che Forza Italia ed il suo leader stanno vivendo a mano a mano che si fa prossimo l’arresto di Berlusconi a seguito della recente condanna che gli costa il dover scontare un anno di reclusione, dopo il condono di altri tre per l’intervenuto indulto. Solo poche ore, prima, però, era stato lo stesso Berlusconi a chiedere nuovamente che fosse il Presidente Napolitano a concedergli la grazia “motu proprio”. Per cui tutte queste voci potrebbero anche essere  del tutto destituite di fondamento.

Alessandro Di Severo