Beirut: 2 missili sul quartiere sciita il Libano rischia il conto della crisi siriana

Beirut: 2 missili sul quartiere sciita  il Libano rischia il conto della crisi siriana

Un brutto segnale che giunge da Beirut. Su un quartiere a maggioranza sciita sono stati sparati due missili provocando alcuni feriti. La cosa getta una luce inquietante sulla concreta possibilità che la crisi siriana finisca per propagarsi nei paesi vicini e per far pagare il conto finale al Libano. Questo Paese che per tutto, tradizione, cultura, economia, politica è da sempre cerniera tra Occidente ed Oriente, si trova a camminare sempre in incerto equilibrio alla luce del confronto di almeno quattro etnie principali, tutte in grado di scendere in armi, se necessario. I sunniti, gli sciiti, i cristiano maroniti ed i curdi.

A scrivere queste cose sembra di tornare indietro di trent’anni. Quando quella che era considerata la Svizzera del Medioriente, di cui la moderna ed efficiente Beirut costituiva la copia più assolata, ma altrettanto opulenta, di Ginevra, di colpo piombò nei più secoli bui delle lotte tribali. La città venne divisa in due dalla famosa “linea verde”. Da una parte, lo scempio era compiuto da qualcuno. Dall’altra parte da qualcun altro. Ci vollero quindici anni, dal 1975 al 1990, perché, sia pure lasciando le armi ad un solo passo di distanza, le varie fazioni si decidessero definitivamente per la pace.libano1 hizballah-rockets1

La Siria, ma anche altri paesi della regione, incluso Israele, hanno sempre continuato a svolgere, però, un ruolo importante in Libano. Anche alcuni paesi occidentali, in particolare la Francia che lo ha sempre considerato una parte del proprio giardino, non hanno mai smesso di seguire molto da vicino tutto ciò che accade in quello che è chiamato anche “il Paese dei cedri”.

La Siria è stata accusata più volte di ingerirsi pesantemente, più degli altri, nelle vicende interne libanesi ed è stata accusata , persino, di aver organizzato l’attentato che costò la vita al leader sunnita Saad Hariri, impegnato con tutte le sue forze a far dimenticare a tutti la gigantesca scia di sangue sparsa nella lunga guerra civile.

Così, non appena le primavere arabe hanno finito per mettere sotto assedio il regime di Damasco, nonostante questo sembrasse d’acciaio, le conseguenze si sono fatte subito sentire anche in Libano. Qui sono molto attive e molto ben organizzate ed armate le milizie degli Hezbollah sostenute dagli sciiti iraniani e dal gruppo dirigente siriano capeggiato dagli Assad. libano3 nasrallah-hezbollah-combatte-in-siria-se-cade-assad-israele-invader-il-libanoCostoro, infatti, appartengono alla minoranza degli Alawiti che, dopo un lungo tira e molla, si sono definitivamente schierati con la parte sciita contro i sunniti che nella regione risentono molto dell’influenza dell’Arabia Saudita.

Tutti gli esperti di cose mediorientali sottolineano il fatto che i due missili sono stati esplosi a meno di ventiquattro ore di distanza dalla pubblica dichiarazione con cui il leader degli Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, ha ritenuto opportuno dichiarare il proprio incondizionato appoggio alle autorità di Damasco. Un appoggio che le sue milizie sono intenzionate a portare fino alle conseguenze più estreme. Qualcuno ha voluto rispondere per le rime e provare, magari, a provocare gli sciiti?

Red