Ancora vive le indagini sulla cricca del G8. E i giudici di Firenze arrestano Riccardo Fusi: bancarotta fraudolenta.

Ancora vive le indagini sulla cricca del G8. E i giudici di Firenze arrestano Riccardo Fusi: bancarotta fraudolenta.

L’imprenditore toscano, fondatori della Btp, ovvero “Baldassini, Tognozzi, Pontello”, è ora “ai domiciliari” per il fallimento di alcune sue società. Soprattutto tre le società finite sotto gli occhi degli inquirenti, vale a dire la Gr Partners, la Finmari e la Alfieri, tutte fallite già nel giugno del 2012. Si tratta di società che si occupavano di operazioni immobiliari e finanziarie. Fra queste, ad esempio, l’acquisizione della Manifattura Tabacchi di Lucca e l’acquisizione delle quote di una banca milanese, la MB.

Già coinvolto appunto nell’inchiesta “Grandi Opere” del G8 con, tra gli altri, Bertolaso, Balducci, Anemone, De Sanctis e Piscitelli, Riccardo Fusi è ora accusato di una serie di reati che vanno dalla bancarotta fraudolenta a quella per distrazione. Per la verità Fusi aveva avuto a che fare con la giustizia nel 1992, sin delle prime battute dell’inchiesta “mani pulite”, uscendone tuttavia indenne ad ogni grado di giudizio.

Red