ANCHE TOTTI NEI VERBALI DI BUZZI. DIETRO MAFIA CAPITALE UNA ROMA EGOISTA, DEGRADATA, INCAPACE DI ESSERE UNA COMUNITA’ SOLIDALE. Il Domani d’Italia pubblica il seguente articolo che segue il vero fiume in piena che sembra essere diventato Salvatore Buzzi che, sta tirando in ballo mezza Roma per Mafia Capitale

ANCHE TOTTI NEI VERBALI DI BUZZI. DIETRO MAFIA CAPITALE UNA ROMA EGOISTA, DEGRADATA, INCAPACE DI ESSERE UNA COMUNITA’ SOLIDALE.  Il Domani d’Italia pubblica il seguente articolo che segue il vero fiume in piena che sembra essere diventato Salvatore Buzzi che, sta tirando in ballo mezza Roma per Mafia Capitale

Il Domani d’Italia pubblica il seguente articolo che segue il vero fiume in piena che sembra essere diventato Salvatore Buzzi che, stando alle pubblicazioni dei verbali degli interrogatori sta tirando in ballo mezza Roma, di quella che conta, sul sistema di corruttele e malaffare definita Mafia Capitale.

Sempre peggio. Nei verbali degli interrogatori di Salvatore Buzzi spunta anche il nome di Francesco Totti. I quotidiani oggi in edicola riportano ampi stralci delle dichiarazioni rese ai pm dall’ex ras delle coop agli arresti per Mafia Capitale.

E cosa c’entra il capitano della Roma con l’inchiesta della procura di Roma? Buzzi ricostruisce i rapporti di amicizia tra Luca Odevaine – ex capo di gabinetto di Veltroni ed ex capo della polizia provinciale nonché responsabile del tavolo sull’immigrazione, anche lui arrestato – col calciatore. Secondo Buzzi, Odevaine seguiva in trasferta la Magica viaggiando con l’aereo della società giallorossa e la scorta ai figli di Totti sarebbe stata garantita dai vigili urbani. Buzzi poi racconta che durante la giunta Veltroni una società di Totti fu anche coinvolta da Odevaine in un affare immobiliare legato all’emergenza immigrati. Insomma, non solo politici nel sistema messo su dalla cricca ben prima dell’arrivo in Campidoglio di Alemanno.

Millanterie o verità sconvolgenti? Chi è Buzzi, l’indagato che si sta difendendo dall’accusa mafiosa rilasciando clamorose dichiarazioni ai magistrati? Lo stabilirà la procura. Quel che emerge dai verbali però è uno spaccato desolante della società romana. Cene elettorali pagate a tutti, persino a Renzi e a Berlusconi. Contributi elettorali al sindaco Ignazio Marino. Soldi elargiti alla politica: se lecitamente o illecitamente lo dirà la magistratura. Ma Rosy Bindi, presidente della commissione Antimafia, in fondo ha ragione. Alla luce di quanto sta emergendo nessuno può considerarsi assolto dal mancato scioglimento – ormai scontato – del Comune di Roma.

Se i contributi leciti provengono da soldi sporchi la politica ha un problema. La questione morale però sinora non è stata mai affrontata veramente dal Pd, né dal Nazareno né dalle sue articolazioni territoriali. Malcostume, ambiguità, promiscuità emergono un po’ in tutta Italia.

A Roma forse è anche peggio. Dietro Mafia Capitale, al di là delle evidenze penali, c’è una società irriconoscibile, degradata, egoista, dove potere e interessi personali prevalgono sul bene comune. Una società incapace di essere comunità. La gestione degli ultimi asservita all’arricchimento personale, lecito o illecito che sia. Periferie in cui il disagio sociale è frutto dell’abbandono, della trascuratezza e del degrado creato dal vuoto di visione politica e amministrativa.

Servizi pubblici che non funzionano, trasporti da terzo mondo, rifiuti in strada. Assenza di un welfare sociale in grado di distribuire il reddito attraverso i servizi. Tutto questo è Roma. E Mafia Capitale ne è la conseguenza. Nessuno può dirsi assolto. Neppure la politica, che deve autodepurarsi. Possibilmente prima che lo faccia Pignatone.