Amnesty International accusa i colossi Hi- tech per lo sfruttamento dei bambini in miniera

Amnesty International accusa i colossi Hi- tech per lo sfruttamento dei bambini in miniera

Amnesty International accusa i giganti delle nuove tecnologie, tra cui Apple, Samsung e Sony, di non controllare adeguatamente se le miniere da cui vengono estratti i tanto preziosi metalli da loro utilizzati non sono piene di bambini fatti lavorare in condizioni davvero terribili, a dispetto della loro giovane età.

Questo nonostante tutte le società dell’Hi-tech si fossero impegnate a contrastare decisamente la pratica dell’impiego di minori nelle miniere e le cave e in tutti gli altri luoghi di lavoro legati alla loro catena produttiva.

Un recente controllo effettuato in una miniera utilizzata per l’estrazione di cobalto nella Repubblica Democratica del Congo avrebbe portato alla conferma, invece, che numerosi bambini sono ancora impegnati nell’estrazione di un metallo utilizzato per  la realizzazione di batterie di litio. L’UNICEF stima che sono circa 40.000 i bambini costretti a lavorare nelle miniere di tutta la Repubblica Democratica del Congo.

Tutte le società citate nel rapporto di Amnesty International respingono le accuse sostenendo di controllare tutta la loro catena produttiva e di continuare ad esercitare pressioni sulle ditte produttrici perché assicurino l’adeguata vigilanza in materia.