Alla Reggia di Venaria tutto il fascino del passato e del passaggio verso la modernità

Alla Reggia di Venaria tutto il fascino del passato e del passaggio verso la modernità

Riscoprire il passato, respirando la magica ’atmosfera rinascimentale tra i meravigliosi saloni del Palazzo Reale di Venaria alle porte di Torino, è oggi possibile farlo sino al 2 febbraio quando chiuderà la mostra espositiva dedicate alle carrozze utilizzate dai monarchi europei per i loro spostamenti.

Dieci carrozze da fiaba risalenti al XVIII e al XIX secolo, usate da sovrani e papi per le loro uscite pubbliche in occasioni di grandi cerimonie. L’esposizione si tiene nella Citroniera delle Scuderie Juvarriane. In mostra quelli che sono stati sì dei mezzi di trasporto, ma anche vere e proprie opere d’arte tra le più sfarzose e affascinanti della storia delle corti.

Sono presenti alcune superbe carrozze di gala dei sovrani italiani della Restaurazione, dei re di Napoli, di Sicilia e Sardegna e del Granduca di Toscana. Particolarmente significative quelle appartenute a Pio IX e a Vittorio Emanuele II, che conducono idealmente dal Risorgimento fino all’Unità d’Italia ed alla sontuosa corte che Umberto I e Margherita aprirono a Roma una volta diventata capitale.

In mostra anche il celebre fiabesco Berlingotto del 1789 di Vittorio Emanuele I, l’unica carrozza regale italiana del Settecento ancora esistente. Si tratta di uno degli ultimi simboli dell’Antico Regime, probabilmente utilizzata dai sovrani anche per spostarsi da e verso la Venaria Reale.

Completano l’allestimento tre portantine di corte del Settecento, alcuni preziosi disegni originali delle carrozze e la maestosa ‘Palombella’, l’automobile del 1909 appartenuta alla Regina Margherita che iniziò a segnare il passaggio dalle carrozze alle auto di parata.

La mostra, organizzata dalla Reggia di Venaria, dal Palazzo del Quirinale e dal Polo Museale Fiorentino-Palazzo Pitti, con la collaborazione dei Musei Vaticani e il sostegno della Compagnia di San Paolo, costituisce il primo esito della collaborazione fra quelle che furono le tre Regge più importanti d’Italia per proporre eventi espositivi e studi sulle corti della Penisola, in particolare su quella del Regno d’Italia.
carrozze reali venaria
L’esposizione è arricchita da una decina di grandi disegni su pannello che raffigurano scene di cortei di carrozze di gala, basati su iconografie storiche e realizzati dall’architetto Gianfranco Gritella.
Segue la Berlina di gran gala appartenuta a Ferdinando II di Borbone (1810-1859), re delle Due Sicilie, che entrò a fare parte del patrimonio sabaudo con l’annessione del regno delle 2 sicilie a quello d’Italia. Anche questa arriva dal Museo delle Carrozze di Palazzo Pitti, come quella successiva, la Berlina del Granduca di Toscana risalente ai primi decenni del XIX secolo.

L’ultima sezione è aperta dalla Berlina dorata di gala commissionata nel 1868 dal Grande Scudiere del re Vittorio Emanuele II, il conte Federico di Castellengo, alla ditta Cesare Sala di Milano, con cui la collaborazione durò per 40 anni. Della stessa casa, infatti, sono anche le ultime carrozze esposte, la Berlina argentata di gala che serviva al trasporto delle regine, e La Carrozzella a tre ruote per bambini realizzata nel 1878 per il Principe di Napoli, Vittorio Emanuele (che poi sarà Vittorio Emanuele III).

Di questa sezione fa parte anche l’unica carrozza straniera: la Lineika, detta Troika, unico e rarissimo carro di fabbricazione russa presente nella collezione della Presidenza della Repubblica, realizzato nell’ultimo decennio del XIX secolo dalla ditta Ivan Brejtigam di San Pietroburgo.
itala pechino -parigi
Il gran finale è riservato a un’automobile: l’Itala modello 34/35 Hp, la già citata ‘Palombella’, realizzata dalla casa torinese diventata famosa due anni prima per la vittoria nel raid Pechino-Parigi per la Regina Margherita di Savoia e allestita dall’immancabile Cesare Sala. Raggiungeva la velocità massima di 70 chilometri orari e non aveva i freni anteriori né impianto elettrico. La messa in moto avveniva per mezzo della manovella anteriore e l’illuminazione era ad acetilene, per i fari più grandi, e a petrolio per quelli di posizione e di targa.

Come detto, la mostra si svolge nella reggia di Venaria , massima espressione del barocco rinascimentale italiano e chi non ha mai visto la Reggia di Venaria,dunque, potrà avere l’occasione per vederla la prima volta e non potrà che rimanerne ammaliato e allo stesso tempo sorpreso.
Potrà vedere un edificio capolavoro del Barocco, un percorso di visita che evoca i fasti della corte dei Savoia anche con l’ausilio di installazioni multimediali, ettari di giardini spettacolari con sculture di artisti, la peschiera, il canale d’acqua, orti e frutteti. La Reggia di Venaria è tutto questo: cultura, arte, natura e divertimento in spazi chiusi e aperti.

Non un museo ma una vera e propria “Reggia per i contemporanei”. L’edificio monumentale, 110.000 metri quadrati di superficie, vanta alcune delle più alte espressioni del Barocco universale: la Sala di Diana progettato da Amedeo di Castellamonte, la Galleria Grande, la Cappella di Sant’Uberto, le Scuderie Juvarriane. Il percorso espositivo, denominato ‘Teatro di storia e magnificenza’, accompagna il visitatore lungo quasi 2 mila metri tra piano interrato e piano nobile. Intorno uno spazio di un milione di metri quadri di architetture e parchi che si perdono all’orizzonte e si confondono nei 6 mila ettari del parco della Mandria.
carrozza fiorentina
Nell’edificio storico ci sono anche, i 50 abiti della collezione dello stilista Roberto Capucci che li studiò appositamente per regine, star e dame del ‘gran mondo’ dagli anni Cinquanta in poi. A lui si rivolsero, tra le altre, le principesse Borghese, Odescalchi e Colonna, le attrici Valentina Cortese e Silvana Mangano, la cantante lirica Raina Kabajvanska, le star internazionali come Marilyn Monroe, Esther Williams e il premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini.

Nella Scuderia Grande, infine, è di scena ‘La Barca sublime’, il ‘Bucintoro del Re di Sardegna’, ultima imbarcazione veneziana originale del Settecento esistente al mondo. Un allestimento multimediale curato dal regista Davide Livermore mette in scena la storia della peota, barca da parata per le feste barocche di corte, con musiche settecentesche di Antonio Vivaldi e immagini avvolgenti e oniriche.

Beatrice Zamponi