Agenti pakistani avrebbero informato gli arrestati di al-Qaeda in Italia sull’inchiesta

Agenti pakistani avrebbero informato gli arrestati di al-Qaeda in Italia sull’inchiesta

L’inchiesta contro la cellula di Olbia di al-Qaeda sarebbe stata in corso da sei anni e gli inquirenti avrebbero dovuto correre ad arrestare i componenti del gruppo terroristico sgominato in Sardegna e in altre regioni italiane a causa di una fuga di notizie che sarebbe stata originata da un soffiata fatta al gruppo sotto indagine da agenti pakistani.

La notizia è emersa da una lettura dell’ordinanza firmata dal Gip di Cagliari, Giorgio Altieri, che due giorni fa ha portato all’arresto delle dieci persone, tra cui un imam che operava tra Bergamo e Brescia. Forse è grazie alla fuga di notizie che altre otto persone che avrebbero dovute essere arrestate sono ancora ricercate.

Intanto, grande eco ha avuto la notizia dell’operazione antiterrorismo in Pakistan dove ne stanno parlato tutti i principali giornali. Secondo il quotidiano in lingua inglese “Daily Times” il fatto dimostra che “nessuna parte del mondo è al sicuro da queste canaglie che possono scatenare il male in qualsiasi momento e ovunque”.

Il giornale pakistano conclude sostenendo che la soluzione per frenare questi terroristi  “sta nella cooperazione tra tutti gli Stati, che hanno bisogno di essere uniti contro un nemico comune”. Per quanto riguarda più direttamente il Pakista, il “Daily Times” aggiunge che il Paese deve aumentare la “vigilanza contro questi militanti e i loro sostenitori, verificando anche le loro fonti di finanziamento”.