«Abusò di me», la figliastra di Woody Allen ribadisce le accuse di violenza sessuale contro il famoso regista americano

«Abusò di me», la figliastra di Woody Allen ribadisce le accuse di violenza sessuale contro il famoso regista americano

Non saranno più soltanto i suoi film a far parlare di lui, ora il famoso Woody Allen, regista dei celebri “Prendi i soldi e scappa”, “Match Point” ,“Scoop” e tanti altri, sarà sotto i riflettori per motivi tutt’altro che lusinghieri.

Dylan Farrow (figlia dell’ex moglie del regista Mia Farrow) oggi 27enne, ha raccontato in una lettera aperta, pubblicata sul sito del New York Times, la violenza subita dal patrigno Woody Allen , subito dopo l’adozione:

«Quando avevo 7 anni il mio patrigno, Woody Allen, mi prese per mano, mi portò in un stanza, mi disse di stendermi e di giocare con il trenino di mio fratello. Poi abusò sessualmente di me, sussurrandomi che ero una brava ragazza, che era il nostro segreto, promettendomi che sarei andata con lui a Parigi e sarei stata una star nei suoi film». Diretta al columnist del giornale Nicholas Kristof ,

Woody Allen [& Family];Mia Farrow [& Family]

la lettera di Dylan è motivata con la volontà di rompere la solidarietà e l’affetto di Hollywood per l’uomo che le ha rovinato la vita. Così la ragazza racconta quell’episodio del 1992 che avvenne nella casa di famiglia in Connecticut. “Ricordo che fissavo il trenino elettrico, cercando di concentrarmi sui cerchi del suo percorso. Ancora oggi non riesco a guardare i trenini elettrici”. A volte “metteva la testa sul mio ventre nudo e respirava forte”. “Per quanto ho memoria mio padre mi ha fatto cose che non mi piacevano”, scrive Farrow. “Queste cose accadevano regolarmente, e spesso, ed erano così abilmente nascoste a mia madre – lei mi avrebbe protetto se avesse saputo – che pensavo fosse normale”.

Questa non si tratta di un’accusa isolata. Già un paio di settimane fa, in occasione della vittoria di Allen del Golden Globe alla carriera, il fratello di Dylan, Ronan, ha condiviso su twitter la sua indignazione: «Mi sono perso il tributo a Woody Allen: hanno messo prima o dopo Annie Hall la parte in cui una donna ha pubblicamente confermato che l’ha molestata quando aveva sette anni?».

Senza considerare poi, che la stessa Dylan Farrow già nel 1992 aveva accusato il patrigno di stupro: denuncia respinta fermamente dal regista. Finito sotto inchiesta per l’episodio, la procura del Connecticut aveva deciso di non perseguirlo. Nonostante la controversa vita privata, la carriera cinematografica di Allen non si è mai interrotta. «Allen – scrive la ragazza – è la prova vivente del modo in cui la nostra società non riesce a difendere le vittime della violenza sessuale».

Isadora Casadonte