60.000 ammalati da sangue infetto si vedono dare ragione dalla Corte Europea

60.000 ammalati da sangue infetto  si vedono dare ragione dalla Corte Europea

Un’altra delle vergogne dello “Stato” italiano, purtroppo. Le sue strutture creano guai e neppure vuole risarcire le vittime. O se lo fa, cerca di risparmiare il più possibile. La cosa odiosa è che, a volte, la vicenda riguarda questioni come la sanità e la vita della gente. Odioso è anche il fatto che per battere una buona parte dell’apparato burocratico statale italiano bisogna rivolgersi alla Corte europea dei diritti umani.

E’ quello che hanno dovuto fare migliaia di italiani infettati da trasfusioni di sangue o da prodotti da questo derivati cui non venivano riconosciuti completamente i risarcimenti dovuti. Cosa che riescono ad ottenere, adesso, solo grazie alla Corte di Strasburgo.

Là, solo là, è stato riconosciuto, finalmente, il diritto di questa povera gente, sono circa 60.000, a ricevere anche un’ indennità integrativa speciale prevista dalla legge prevista, tra l’altro, da una legge, la 210 del 1992, dello Stato italiano.

Queste decine e decine di migliaia di contagiati si sono ritrovati ammalati di epatite o di Aids non per colpa loro, ma nonostante ciò per anni e anni non sono stati ascoltati e non sono state accolte le loro legittime richieste.
trasfusione sangue 1
Una «importante vittoria per tutti i 60 mila cittadini italiani infettati da trasfusioni di sangue», dichiara entusiasta il presidente dell’Associazione politrasfusi italiani, Angelo Magrini, il quale ricorda con amarezza le lunghe battaglie condotte lungo oltre vent’anni di attività.

Beatrice Zamponi