Riunione di emergenza per l’Ucraina convocata dalla Ue a Bruxelles. 26 i morti negli scontri a Kiev. Gli Usa lanciano un monito al Presidente Yanukovich. Mosca accusa l’Occidente

Riunione di emergenza per l’Ucraina convocata dalla Ue a Bruxelles. 26 i morti negli scontri a Kiev. Gli Usa lanciano un monito al Presidente Yanukovich. Mosca accusa l’Occidente

E’ salito ad almeno 26 il bilancio dei morti negli scontri tra polizia e manifestanti scoppiati a Kiev. I feriti sarebbero 240. La cifra è stata fornita dal responsabile dei servizi sanitari della protesta citato da quotidiano “Kyiv Post”. Le vittime sarebbero sette tra gli agenti e 13 civili. Il leader dell’opposizione Klitschko, dopo un incontro con Presidente Viktor Yanukovich, fa sapere che il presidente non ha intenzione di fermare l’assalto della polizia ai manifestanti. Una riunione straordinaria urgente dei ministri degli Esteri Ue, per valutare l’eventuale applicazione di sanzioni all’Ucraina, è stata convocata per domani Giovedì alle 14 a Bruxelles. Il Vicepresidente  degli Stati Uniti Biden ha lanciato un monito al Presidente ucraino, mente invece da Mosca il governo russo addossa la responsabilità della situazione ucraina all’Occidente.

Gli incidenti sono scoppiati dopo che il Governo di Kiev aveva lanciato un ultimatum per lo sgombero della grande piazza Maiden divenuta il simbolo della contestazione antigovernativa ucraina contro il Presidente Viktor Yanukovich. L’ultimatum é stato accompagnato dall’arrivo di tre mezzi corazzati. Sono così, di nuovo, esplosi ancora più violenti gli scontri tra gli agenti e i dimostranti. Le forze di sicurezza hanno cominciato ad usare gli idranti contro la folla, nel tentativo di disperderla.

E’ stata poi la volta delle cariche degli agenti che hanno  dato alle fiamme le tende che da tre mesi hanno trasformato la piazza Maidan in un accampamento presidiato giorno e notte. Si é sviluppato un grande falò che lanciava sinistri bagliori nel buio della notte. Il bilancio degli scontri si è progressivamente aggravato e, oltre le vittime, ci sarebbero centinaia e centinaia di feriti.

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Sembrava che in Ucraina ci si avviasse verso la calma, ma il fuoco covava sotto le ceneri. E improvvisamente sono scoppiati nuovi violenti e cruenti scontri tra polizia e manifestanti nelle strade del centro di Kiev. I primi incidenti erano scoppiati quando gli agenti avevano impedito ai dimostranti di avvicinarsi al Parlamento dove si discute di riforma costituzionale per limitare lo strapotere del Presidente Yanukovich.

Intanto, altri incidenti scoppiavano in altre zone dell’Ucraina. Due dei morti sarebbero già stati identificati in Serghii Didik, consigliere comunale in una città della regione di Ivano Frankivsk, nell’Ucraina occidentale, e di Volodimir Kishuk di Zaporizhia, dell’Ucraina sud-orientale. Tra le centinaia di feriti anche una quindicina di giornalisti, tra cui inviati delle Agenzie Associated Press e Reuters.

Subito dopo l’annuncio dell’ultimatum, il leader dell’opposizione ucraina, Vitali Klitschko, certo dell’attacco, aveva invitato le donne e bambini presenti a lasciare la piazza. Mentre da parte governativa si cercava di calmare, invano, la tensione con l’annuncio di un incontro tra Yanukovich e i leader dell’opposizione, la Russia dava la colpa all’Occidente di aver incoraggiato i manifestanti a provocare disordini. Forte è la preoccupazione internazionale per la situazione e Washington lancia un duro monito al presidente ucraino.

Veronica Gabbuti