16 Ottobre 1943: la razzia degli ebrei romani. Di 1024 torneranno da Auschwitz solo in 16. 207 i bambini sterminati

16 Ottobre 1943: la razzia degli ebrei romani. Di 1024 torneranno da Auschwitz solo in 16. 207 i bambini sterminati

Era un sabato di metà Ottobre e per gli ebrei era pure la festa del Succot . Anche settanta anni fa il tempo non era bello a Roma. Ma la città, quella mattina all’alba, alle cinque e mezza, non poté occuparsi del cielo plumbeo che la copriva.

Il 16 Ottobre del 1943, 365 tedeschi delle SS e dei gruppi specializzati nella ricerca e nella cattura degli ebrei si mossero già prima che si mostrasse la luce velata del sole.

Si sparsero per la città seguendo le liste preparate dall’Ufficio Demografia e Razza del Ministero dell’Interno e che la Questura aggiornava meticolosamente soprattutto da quando, cinque anni prima, erano state introdotte le leggi razziali.

160 SS e alcune decine di poliziotti italiani puntarono sul Ghetto. Qui, bastò bloccare quattro cinque vicoli ed il Lungo Tevere ed il gioco era fatto. Dettero venti minuti di tempo alle famiglie per preparare poche cose da portar via. Lo stesso stava accadendo nelle diverse zone della Capitale dove furono prelevati gli ebrei che non vivevano nel Ghetto.
ebrei catturati roma
Controllata tutta l’area attorno alla Sinagoga, i tedeschi entrarono meticolosamente in tutte le case. Radunarono gli ebrei dinanzi a S. Angelo in Pescheria, al Portico d’Ottavia. Qui i camion predisposti potevano manovrare meglio per ritornarsene via con il loro carico umano.

Erano oltre 8 mila gli ebrei ufficialmente residenti a Roma. Forse, nei fatti erano di più. Ne catturarono circa 1200 quella mattina. Gli altri riuscirono a trovare riparo in qualche modo. Molti in conventi e chiese.

Alcuni aiutati dai vicini di casa. Un gruppo riuscì ad infilarsi nell’Ospedale Fatebenefratelli che si trova sull’Isola Tiberina, dove adesso ha sede anche l’Ospedale israelitico in cui dei pannelli raccontano ai visitatori quelle vicende.
isola tiberina
Tutti gli arrestati avevano la stessa paura, oltre che l’amaro in bocca per la “beffa” giocata loro dal tenente colonnello Herbert Kappler il precedente 26 Settembre, quando si era fatto consegnare 50 chilogrammi d’oro garantendo in cambio che gli ebrei romani non sarebbero stati disturbati.

E invece già due giorni prima Kappler, che poi diventerà noto anche ai non ebrei per aver diretto il terribile carcere nazista di Via Tasso, aveva ricevuto ordine da Berlino di catturare tutti gli ebrei della Capitale.

Alle 14 il Ghetto restò vuoto. Gli ebrei si ritrovarono rinchiusi nel collegio Militare di via della Lungara, a pochi passi da Regina Coeli. Vi resteranno circa 30 ore prima di finire alla Stazione Tiburtina. Erano in 1024 e tra di loro c’erano 207 bambini.
carri ebrei
Il 22 Ottobre il loro convoglio formato da 18 carri bestiame giunse ad Auschwitz. Sarebbero tornati in 16. Nessun bambino. Una sola delle donne catturate quella pumblea mattina di Ottobre.

Red