129 i morti di Parigi. Ancora senza notizie di un’italiana. I terroristi Isis: un francese, tre belgi

129 i morti di Parigi. Ancora senza notizie di un’italiana. I terroristi Isis: un francese, tre belgi

Le vittime delle sparatorie islamiste di Parigi sono salite a 129 e si seguono con apprensione l’evolvere delle condizioni dei 191 feriti ricoverati nei diversi ospedali. Una cittadina italiana, la giovane veneta di 28 anni, Valeria Solesin, è data ancora per scomparsa anche se il suo nome non risulta presente né nella lista con l’elenco dei deceduti, né in quella dei feriti ricoverati in ospedale.

Nella capitale francese colpita duramente dalla follia omicida dell’Isis, o Daesh, si stanno svolgendo le indagini sia per catturare alcuni terroristi che si sono dati alla fuga, sia per identificare quelli rimasti uccisi o che si sono fatti esplodere al momento dell’arrivo della polizia.

Gli inquirenti avrebbero ritrovato alcuni passaporti e avrebbero già identificato alcuni dei terroristi abbattuti. Uno è sicuramente francese, già seguito dalla polizia per i suoi rapporti con l’estremismo islamista ed i rappresentanti in Francia del Califfato. Altri tre sarebbero cittadini belgi o comunque provenienti dal Belgio. Forse, tra di loro, potrebbe esserci stata anche una donna.

Intanto, tutto il mondo è inorridito per le vicende che hanno sconvolto ed insanguinato la capitale francese e si sta cercando di meglio ricostruire le vicende che hanno creato un clima di paura e di tensione.

Tutto è cominciato dinanzi al ristorante etnico Petit Cambogia nel 11 ° distretto dove alcuni terroristi hanno sparato sugli avventori ed i passanti.

Subito dopo, i terroristi hanno assalito il centro d’arte di Bataclan dove 100 persone sono state prese in ostaggio da tre islamisti che erano imbottiti di esplosivo e pronti a farsi saltare in aria.  La polizia ha posto il luogo sotto assedio facendo intervenire un gran numero di tiratori scelti e alla fine i morti raccolti sono stati in decine ed i terroristi uccisi.

Le immagini della Tv francese, intanto, venivano dallo Stade de France, dove la Francia del calcio si scontrava con la Germania. Nei suoi pressi sono state lanciate alcune granate che hanno provocato altre decine di morte. La partita è stata fatta concludere in un clima pesantissimo, ma era necessario assicurarsi che i terroristi non fossero pronti a sparare sulla folla che abbandonava la struttura sportiva.

Gli spettatori sono rimasti così bloccati nello stadio e  a lungo in molti sono stati fatti scendere dagli spalti per raccogliersi sul prato d’erba appena abbandonato dai giocatori.

Il Presidente Francoise Hollande ha immediatamente decretato lo stato d’emergenza nazionale, fatto intervenire l’esercito e chiuse le frontiere per alcune ore, applicando evidentemente un piano di emergenza studiato da tempo dalle autorità parigine.

La reazione dei francesi e del resto del mondo, però, è stata caratterizzata dalla risposta: No alla paura, mentre l’Isis lanciava la propria rivendicazione dell’attacco multiplo al cuore della Francia intervenuta con i propri jet a bombardare in Iraq e Siria. Il Califfato islamico ha sostenuto che si tratta dell’11 settembre francese.